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Mostra itinerante nei cantieri edili sostenuta e condivisa da:

BADILI BIANCHI PER I MORTI SUL LAVORO

Dopo esser stato mostra fotografica itinerante all’interno dei cantieri edili del Nord Est, col 1° giugno, il nuovo tratto di strada del futuro mancato di Gabriele fa tappa a Firenze, alla galleria Feltrinelli International di via Cavour.
Ed ecco nelle foto di Gianfranco Angelico Benvenuto, non scioccanti ma terribili e poetiche nella loro normalità, la storia del futuro non vissuto da Gabriele Simeoni.
E' morto a 23 anni, schiacciato da una lastra di cemento, in un cantiere edile in Friuli. Di Gabriele, muratore, figlio unico, é rimasta solo la sua tuta da lavoro.
“Col permesso dei genitori,” ricorda Benvenuto, “ho voluto che quella tuta vuota diventasse la protagonista di un racconto breve, del quotidiano della sua vita mancata.”
Un'istantanea dopo l'altra, lo spaventapasseri color kaki attraversa il tempo presente, viaggia senza corpo né anima, pieno solo di vento. E' lo spettro che grida un'assenza. Un urlo nel silenzio, che sfonda ogni ostacolo eretto dalla società dell'apparenza: l'assuefazione alle immagini shock, l'indifferenza al dolore altrui, la rimozione della morte, la non elaborazione.
Resta, però, il suo spirito."
Amate la vita e difendetela perché è irripetibile.
Si deve e si può lavorare in sicurezza.
Si lavora per vivere, non per morire.", è il messaggio che ci lascia.
La ragazza che gli si vede accanto è Paola, la sua vera fidanzata, la quale ha accettato, con le lacrime agli occhi, di interpretare se stessa, nella speranza possa servire a sensibilizzare gli operatori di settore. Il sacerdote che celebra il matrimonio mai avvenuto è Don Renzo, un prete vero, così come sono veri la chiesa e il cimitero.
Infine la nuova foto-provocazione (installazione, la chiamerebbero i critici d'arte) dei badili bianchi.
Le morti bianche non si fermano in nessuna parte d’Italia.
Ogni sei ore, una persona perde la vita sul posto di lavoro.
Gabriele è ormai divenuto un nome simbolo, è anche Antonio, Giovanni, Mario, Lorenzo, Paolo, Giuseppe, Luca, Gaetano, Pippo… Juri, Said…
Per il suo corpo ha accettato la nuova dimora.
Ma il suo spirito riempie ancora di vento la vuota tuta color kaki e come un guardiano ci indica il terreno su cui già sono infilzati i badili, pronti a scavare le nuove fosse per quegli operai che non torneranno più a casa.
Badili bianchi dove ancora brillano incerte le anime dei lavoratori che stanno per essere soppressi.
Così in una performance surreale, la tuta vuota di muratore di Gabriele invita il Presidente Napolitano, nel cimitero di San Vidotto (un piccolo borgo in provincia di Udine), ad estrarre simbolicamente il primo badile, perché queste fosse restino solo piene di terra e su di esse germoglino le primule e le margherite.
E poi chiama anche gli altri politici, gli imprenditori, i progettisti, gli operatori di settore e… i lavoratori, per garantire la sicurezza sul posto di lavoro.
Perché si lavora per vivere, non per morire.
Se nessuna personalità accetterà l’invito, come sempre, i badili bianchi saranno tolti dalle persone più svantaggiate:
un operaio che ha già subito un incidente sul lavoro,
un lavoratore precario,
una donna delle pulizie,
un lavoratore in nero,
un extracomunitario,
un invalido,
un senzatetto
…ognuno pianterà una margherita nella ferita lasciata dal badile.

Gianni Liani

In collaborazione con:

Questa mostra fotografica rientra in un più ampio progetto dedicato alla promozione della sicurezza in ambito lavorativo: le foto esposte vogliono essere un’occasione di sensibilizzazione sugli effetti degli infortuni gravi, a volte mortali, che avvengono nel settore edile.
La mostra sta girando nei cantieri edili del nordest con l’obiettivo di avviare, sviluppare e mantenere viva nel tempo la cultura che valorizza la difesa della salute, attraverso la prevenzione dei rischi.
L’importanza di queste attività di informazione e formazione si dimostra evidente se si considera che il fenomeno infortunistico, purtroppo in aumento, costituisce anche un fenomeno umano e sociale.
La sicurezza sul lavoro deve diventare normale atteggiamento e comportamento di tutti gli attori chiamati ad intervenire sulla scena del mondo lavorativo: progettisti, responsabili di cantiere e lavoratori.
La peculiarità di questo progetto, finanziato per le esposizioni nei cantieri del Friuli Venezia Giulia, da INAIL e dalla Provincia di Gorizia, sta nel coinvolgimento diretto degli operatori del settore edile; è solo grazie alla loro diretta partecipazione che può avvenire un cambiamento concreto relativo alla sicurezza in azienda. In questo contesto si può cominciare a credere che l’infortunio diventi un evento raro.
L'idea e la realizzazione sono di Gianfranco Angelico Benvenuto, il creativo che, fotografando gente comune, già dagli anni '80 celebra l'elogio della normalità. Diversamente da molti suoi colleghi, Gianfranco Angelico Benvenuto, per citare un’affermazione dello scrittore Carlo Sgorlon, non viene paragonato ad altri fotografi bensì, in bilico tra arte, letteratura e fotografia, ad uno scrittore del tempo, per esempio Kafka, teso a ricercare situazioni impossibili.

Il Comitato Tecnico dell’Osservatorio
per la Prevenzione degli Infortuni e delle Malattie Professionali
della Provincia di Gorizia












badili bianchi per i morti sul lavoro
Badili bianchi dove ancora brillano incerte le anime dei lavoratori che stanno per essere soppressi
Video per sensibilizzare gli operatori del settore edile alla sicurezza sul lavoro
Giugno 2007. Gabriele... una serata in discoteca con la fidanzata e con gli amici
Giugno 2007. Assieme alla fidanzata, Gabriele… corre spensierato tra i campi di papaveri
Settembre 2007. Chiesa di
S. Lorenzo. Don Renzo sposa Gabriele e Paola
Settembre 2007. Chiesa di
S. Lorenzo. Paola infila la fede nuziale su un dito che non c’è
Settembre 2007. Viaggio di Nozze. Paola abbraccia l'ombra di Gabriele
Il licôf (banchetto frugale offerto dal proprietario agli operai al completamento del tetto della nuova casa). La tavola è preparata anche per Gabriele, ma nel suo piatto nessuno servirà del cibo

Ottobre 2007. Alla fine del licôf i colleghi di Gabriele brindano al suo ricordo

Settembre 2013. Il primogenito con lo sguardo cerca il padre
Settembre 2013. Gabriele... e Paola accompagnano il primogenito nel suo primo giorno di scuola
Novembre 2050. Gabriele non attenderà più nessuno a fargli visita in cimitero. Qualcuno dirà di aver visto una tuta da lavoro, vuota, piena solo di vento, portare un mazzo di fiori sulla sua tomba
Flashback – Gabriele è morto… una casa vuota viene impacchettata
Flashback – Gabriele è morto… una casa vuota viene impacchettata con le immagini dello spettro della sua tuta, piena solo di vento, che attraversa il tempo presente e quello futuro
Ritorno al presente. Maggio 2007, Gabriele accorre in aiuto…
Maggio 2007. Fila di badili bianchi in cimitero
Maggio - Giugno 2007. Badili bianchi dove ancora brillano incerte le anime dei lavoratori che stanno per essere soppressi

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